recensioni 2019
Borromini. La vita e le opere
Borromini. La vita e le opere
Paolo Portoghesi
Skira (Milano), 2019
Pp. 632, € 90,00
Il libro, che è un’ampliamento, quasi interamente riscritto, dell’edizione del 1967 (titolo: “Borromini, architettura come linguaggio”), dello stesso autore – tiene conto del dibattito critico e filologico intercorso da quel tempo e per il quale si citano diciotto nomi di studiosi internazionali. Comprende un corpus di disegni originali, dettagli interpretativi e una cospicua documentazione fotografica, di cui una parte a colori, delle maggiori opere del maestro. L’autore, già preside della Facoltà di architettura del Politecnico di Milano, docente alla Sapienza di Roma, progettista, autorevole storico del rinascimento, del barocco, del liberty, dedica il volume a Mario Botta e ai concittadini ticinesi di Bissone, dove Borromini (vero nome Francesco Castelli) nacque nel 1599. Organizza la trattazione in sette capitoli, di scorrevole lettura, ciascuno elegantemente illustrato. Di essi, il primo specifica le amicizie, gli studi e le opinioni dell’architetto; il secondo sottolinea i suoi riferimenti alle culture artistiche classiciste, romaniche, medioevali, rinascimentali e post rinascimentali; i successivi presentano i primi lavori, le architetture della maturità, poi quelle minori (in totale ben oltre 50 opere). Infine propone un’analisi del linguaggio borrominiano, che comprende considerazioni sui sentimenti da lui espressi con i suoi progetti; sui suoi intenti comunicativi per la comprensibilità delle opere; su figure, forme e temi affrontati, riguardo a luminosità, plasticità, armonia, semplificazione formale; si rivela, di conseguenza, particolarmente interessante nell’offrire approfondite spiegazioni interpretative dei processi compositivi della sua ricerca progettuale. (RG)
Marco Zanuso e Milano
Marco Zanuso e Milano
Manolo De Giorgi
Fondazione OAMi (Milano), 2019
Pp. 120 , € 16,00
E' questo il sesto volume (con testi in italiano e inglese) della collana Itinerari di architettura della Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano, dedicato all'architetto milanese (1916-2001). L'autore, che insegna Architettura degli interni al Politecnico, traccia di Zanuso un ritratto che ne esalta la sua costante ricerca di modernità, ricordando che egli, assieme a Gio Ponti, può essere considerato, dall’inizio degli anni Cinquanta, il principale promotore del design italiano sulla ribalta internazionale. Definisce la sua opera architettonica concepita come mediazione tra tecnica artigianale e tecnologia evoluta di produzione industriale; come necessario passaggio dalla tradizione alla modernizzazione. Dialoga con Ennio Brion, noto produttore di radio-televisioni, rievocando i più famosi protagonisti produttori e progettisti del design italiano. I dieci progetti selezionati, descritti e illustrati con le immagini concesse dall’Archivio del Moderno di Mendrisio che cura e ordina il Fondo Marco Zanuso, sono le Case Shapira, 1960; Feal in via Laveno, 1960; in viale Gorizia, 1946; in via Senato, 1947; l' Asilo al Lorenteggio, 1953; il Pensionato Le Carline, 1956; l'Istituto Italo-Africano, 1974; il Teatro Studio ex-Fossati, 1985; il Nuovo Piccolo Teatro, 1998; la Sede IBM a Segrate, 1979. (RG)
Oswald Mathias Ungers, Progetti Programmatici
Oswald Mathias Ungers, Progetti Programmatici
Stefan Vieths
Maggioli Editore (Sant'Arcangelo di Romagna), 2019
Pp. 140, € 16,00
Il libro, in tedesco e in italiano, è stato pubblicato in occasione della mostra dedicata dal Politecnico di Milano nel 2017 a Ungers (Kaisersesch, 1926 – Colonia 2007), teorico e progettista, conosciuto per il suo rigoroso stile geometrico. Nella premessa Federico Bucci riferisce di Ungers il "tentativo di ragionare sui valori universali dell’architettura, sulla geometria che da sempre regola l’arte del costruire". L'autore, che ha collaborato con Ungers a Colonia e che ora insegna al Politecnico di Milano, propone una approfondita lezione teorica che spiega di Ungers le concezioni sulla forma architettonica; di questa le regole di formazione e trasformazione e le manifestazioni di base, relazionate ai testi chiave di Robert Venturi e Aldo Rossi del 1966: Complex city and Contradiction in Architecture e L’architettura della città. Il saggio è premessa al catalogo dei disegni esposti al Politecnico sui progetti (Casa dello studente di Enschede, 1964; Il manifesto per un'architettura morfologica; Ambasciata tedesca presso la Santa Sede a Roma, 1965; Musei del Preussischer Kulturbesitz, Berlino, 1965), definiti programmatici perchè ritenuti significativi all'indagine precisa e consapevole della natura concettuale della forma architettonica. (RG)
Architectural Guide - Sofia
Architectural Guide - Sofia
Georgi Stanishev
DOM publishers (Berlino), 2019
Pp. 320, € 38,00
La ormai molto numerosa collana di guide di architettura delle edizioni DOM, non solo in tedesco, ma spesso in inglese o nella lingua locale, comprende località di ogni parte del mondo. La serie nel 2014 è stata premiata con l'"Iconic Award" dal German Design Council e nel 2016 con il "German Design Award Special". Il volume dedicato alla capitale bulgara, curato da una decina di autori, coordinati da Georgi Stanishev, docente all'Università di Architettura di Sofia e all'Accademia di Architettura di Mosca, ordina geograficamente e cataloga non solo monumenti storici e siti significativi che sono spesso trascurati da molte guide turistiche, ma anche edifici recenti della città, evidenziando opere innovative di generazioni contemporanee di architetti. Sofia è una delle città più antiche d'Europa, con un tessuto urbano che comprende una vasta gamma di architetture: strutture di antichi traci, romani, bizantini, nonché opere dell'età medievale bulgara, dell'Impero ottomano e dei giorni moderni, incluso il peculiare periodo dello storicismo comunista e del modernismo. E' introdotta da una presentazione storica e territoriale della città, dal medioevo all'era moderna. Propone saggi sulla genesi delle architetture locali e analisi di dettagli architettonici e stilistici specifici. Più di 200 sono le strutture selezionate di epoche diverse, organizzate in schede che comprendono indirizzo, autori, cronologia, commento, immagini, codice QR che memorizza informazioni destinate alla lettura su "smartphone". Le opere sono individuate sulle mappe secondo la loro dislocazione, in sette differenti zone urbane e secondo l'appartenenza a altrettante epoche storiche (dall'antichità e dal periodo Bizantino, alla contemporaneità). La pubblicazione offre anche una serie di foto panoramiche, una ricca bibliografia e, in fondo, una selezione di immagini di artistici e apprezzabili particolari costruttivi, inquadrati in un capitolo di commento, curato da Rossitsa Bratkova.(RG)
Giacomo Quarenghi. I disegni dell'Accademia Carrara di Bergamo
Giacomo Quarenghi. I disegni dell'Accademia Carrara di Bergamo
a cura di Pievaleriano Angelini, Irene Giustina, M.Cristina Rodeschini
Marsilio Editori (Venezia) - Accademia Carrara (Bergamo), 2019
pp. 224, € 39,00
Il volume cataloga scientificamente gli oltre duecento disegni di Quarenghi (Capiatone di Rota d’Imagna, Bergamo, 1744 - San Pietroburgo 1817), custoditi dal 1865 a Bergamo. E' stato pubblicato in occasione dell'esposizione temporanea di una loro selezione, avvenuta nella seconda parte del 2019 e riferisce sulle vicende che portarono nel 19° secolo all'acquisizione dei disegni da parte dell'Accademia, grazie alla donazione di Giovanni Secco Suardo. Gli scritti dei curatori (Angelini è presidente dell'Osservatorio Quarenghi; Giustina è docente di Storia dell'Architettura all'Università di Brescia; la Rodeschini è direttrice della Carrara) ne offrono una dotta descrizione, rievocandone il valore e ripercorrendo le tappe che hanno determinato sia in Italia che in Russia le numerose celebrazioni espositive e lo sviluppo dei relativi studi di approfondimento. Le riproduzioni a colori formano un ricco compendio tipologico di soluzioni, idee architettoniche, esempi stilistici e progettuali per: palazzi urbani e dimore di città, tenute imperiali nei dintorni di San Pietroburgo e dimore extraurbane, architetture pubbliche, teatri, padiglioni, monumenti e archi trionfali, chiese e mausolei, decorazioni, copie e disegni tecnici. Uno scritto di Laura Chignoli descrive il lavoro di riordino, riparazione e messa in sicurezza dell'intero fondo dei disegni e rende l'idea della preziosità dei materiali di un autore prolifico, il cui stile interpreta con coerenza e autorevolezza i principi del classicismo, offrendo un'iconografia che si distingue contemporaneamente per chiarezza e per eleganza.
Progettare una chiesa
Progettare una chiesa
Francesco Comandini
Aracne Editrice (Canterano - Roma), 2019
Pp. 176, € 15,00
Il libro offre spunti di riflessione, riferimenti progettuali e normativi sul tema dell'architettura liturgica, avvalendosi di numerose planimetrie schematiche. Nei saggi introduttivi, si puntualizza la necessità di considerare "Architettura e arti in funzione della liturgia" e si specifica che "ciò che rende sacro l’edificio-chiesa, è in primo luogo la celebrazione liturgica, azione sacra per eccellenza", partendo dal presupposto che, nell’ambito della liturgia, l’architettura riveste un ruolo di primo piano. La trattazione passa in rassegna le tipologie architettoniche, la domus ecclesiae, la basilica paleocristiana, la chiesa romanica, gotica, rinascimentale, barocca, l’edificio di culto dal XVIII secolo, prima e dopo il Concilio Vaticano II; i principali riferimenti normativi canonici e civili; spiega e illustra schematicamente i significati liturgici degli spazi per la celebrazione, l'interno con l'aula dei fedeli, i percorsi, la loro organizzazione, la sacrestia, l'adeguamento degli spazi celebrativi; definisce e esemplifica i fuochi liturgici: collocazione e dimensione, forma e struttura, decorazioni e materiali dell'altare; l'ambone; il tabernacolo, il presbiterio, il seggio, il battistero, il confessionale, il coro. Riguardo all'integrazione nel tessuto urbano, si considerano i punti di accesso alla chiesa, il sagrato e la piazza, la disposizione e le dimensioni dell’edificio; la scelta, la tessitura ed il colore dei materiali; la definizione dei dettagli architettonici e del centro parrocchiale. Con approfondimenti tecnologici si tratta il tema dell'illuminazione della chiesa e delle opere d'arte; si specificano e dimensionano elementi architettonici e di arredo. Infine l'autore, che ha compiuto studi di arte e iconografia cristiana presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, propone un glossario e una specifica bibliografia. (RG)
La Scuola di Architettura Civile a Bovisa e il disegno della città
La Scuola di Architettura Civile a Bovisa e il disegno della città
Enrico Bordogna
Maggioli Editore (Sant'arcangelo di Romagna), 2019
Pp. 92, € 12,00
Questo piccolo volume trae origine dalla lezione introduttiva al Corso di Teoria della Progettazione Architettonica Contemporanea tenuto nell’anno accademico 2017-2018 presso la Scuola di Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Si specifica come sia stata radicale la trasformazione urbanistica avvenuta nel quartiere periferico industriale di Bovisa grazie all'insediamento delle facoltà universitarie; come il tessuto industriale e popolare, caratterizzato da una serie di fabbriche di antica e consistente tradizione (allora gravemente in crisi) e dalla presenza di floridi autotrasportatori, sia stato sostituito da un insediarsi diversificato di popolazioni e attività. L'autore, docente a Milano e accademico dell’Accademia Nazionale di San Luca, racconta, proponendo immagini e disegni di repertorio, le vicende della nascita e della chiusura della Scuola di Architettura Civile a Bovisa e dello scioglimento del Dipartimento di Progettazione dell’Architettura, che ne era stato il principale promotore. In 6 "quadri", ne ripercorre diversi periodi: dal 1974 al 2015, le prime ipotesi di decentramento del Politecnico (inizialmente nell'Est milanese); i progetti nel 1987 per interventi su tre zone della città (Bovisa, Porta Genova, Porta Vittoria); lo studio progettuale del 1989-90 per un nuovo insediamento del Politecnico alla Bovisa, affidato a tre dipartimenti; l'istituzione della Facoltà di Architettura di Milano Bovisa nel 1997; insieme il concorso del 1997-98 per l’insediamento del Politecnico nell’area dei gasometri, aggiudicato ex-aequo a un gruppo giapponese e a uno francese e il progetto “Nuova Bovisa”, affidato nel 2008 da EuroMilano allo studio OMA di Rem Koolhaas; progetti entrambi irrealizzati e suscitatori di polemiche; infine ribadisce il disappunto provato, dopo le celebrazioni del 150° della fondazione del Politecnico, per la chiusura di tale seconda Facoltà di architettura del Politecnico. Le appendici riportano due occasioni di discussione pubblica attinenti a tali vicende. (RG)